Roberto Fassi

Nato a Roma il 29 gennaio 1935, laureato in chimica industriale, il maestro Fassi lavorò in diverse aziende chimiche come dirigente e poi direttore dell’area sviluppo, viaggiando frequentemente all’estero. Grazie ai contatti che ebbe in Giappone, Taiwan, Cina e India – e anche Stati uniti d’America – divenne presto pioniere nella pratica, conoscenza e diffusione delle arti marziali tradizionali orientali in Europa, diventando maestro di Karate-do, Kobudo e Kung Fu, allievo diretto di Hiroshi Shirai, Toshio Tamano e Chang Dsu Yao nelle rispettive discipline.

Studiò con i maestri Tadashi Koike (Judo, a Milano, in tutta la seconda metà degli anni cinquanta), Shoji Sugiyama (Karate-do, alcuni mesi a Torino nel 1960), Henry Plée (Karate-do, a Parigi, in tutta la prima metà degli anni sessanta), Yoshinao Nanbu (Karate-do, a Parigi, presso la scuola del maestro Plée, nel 1964-1965), Hiroshi Shirai (Karate-do, a Milano, dal 1965), Taiji Kase (Karate-do, periodicamente a Milano e a Parigi), Toshio Tamano (Kobudo, a New York e poi a Milano dall’inizio degli anni settanta), Hiroshi Tada (Aikido, a Milano nei primi anni settanta), Seikichi Toguchi (Karate-do, un breve periodo a Okinawa e in Italia dal 1976 al 1978), Chang Dsu Yao (Kung Fu Shao Lin e T’ai Chi Ch’üan, a Milano, dai primi anni settanta fino al 1992), chiamando direttamente egli stesso alcuni di questi grandi personaggi a insegnare in Italia.

Dopo aver iniziato a studiare Ju Jitsu in età liceale, nel 1953, e poi Judo con il maestro Koike negli anni cinquanta (conseguì la cintura nera 1° Dan in entrambe le discipline), Roberto Fassi studiò Karate-do dapprima da autodidatta, alla fine degli anni cinquanta, nonché alcuni mesi a Torino con il maestro di Aikido e Judo Sugiyama, nel 1960, poi con il maestro Plée a Parigi all’inizio degli anni sessanta, a partire dal 1962, per infine iniziare a insegnarlo egli stesso a Milano e altre città lombarde nel 1963, fra i primissimi in Italia. Nel novembre 1965, cintura marrone di Karate-do sotto la guida del maestro Plée, invitò alcuni giovani maestri giapponesi a Milano (Enodea, Kanazawa, Kase e Shirai), su indicazione del maestro Masatoshi Nakayama interpellato per via epistolare (lo invitò successivamente a Milano, nel 1972, per presentare il volume Dynamik Karate), fra i quali convinse il maestro Shirai a trasferirsi in Italia per insegnare. Sotto la sua guida divenne anch’egli presto maestro di Karate-do (6° Dan), come anche di Kobudo (4° Dan) con il maestro Tamano, nel frattempo conosciuto a New York (all’inizio degli anni settanta) e anch’egli chiamato a insegnare a Milano. Non mancarano nel suo curriculum vitae incursioni anche nello studio dello Yoga, del Kalaripayattu e del Kali.

Già maestro di Karate-do e Kobudo giapponesi, ormai con migliaia di allievi, il maestro Roberto Fassi incontrò all’inizio degli anni settanta il maestro Chang Dsu Yao – segnalatogli dal maestro Giuseppe Perlati di Bologna, dove il maestro cinese era recentemente giunto da Taiwan – e di fronte allo straordinario uomo, cristiano cattolico cinese e maestro di arti marziali fra i maggiori del XX secolo, con umiltà riprese da capo lo studio di un’altra disciplina: il Kung Fu. Propose ciò anche ai suoi allievi cinture nere di Karate-do, dei quali divennero poi assieme a lui maestri di Kung Fu con il massimo grado conferito da Chang Dsu Yao in Occidente (6° Chieh, nel 1991) anche Ignazio Cuturello, Giuseppe Ghezzi e Alfredo Santini.

Dopo aver partecipato a diverse competizioni, in Judo e Karate-do, il maestro Fassi ricoprì l’incarico di arbitro nei campionati mondiali di Karate-do a Los Angeles (1975) e Tokyo (1977). Nel 1980 vinse i campionati mondiali di arti marziali tradizionali cinesi, svoltisi a Honolulu, nella gara di forme senza armi. Negli anni ottanta diresse la squadra nazionale italiana di Kung Fu (Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan, dal 1983 al 1989), partecipando ai campionati mondiali di Tainan (1983) e Las Vegas (1989).

Nel 2011 ottenne il riconoscimento da parte dell’USAcli dei gradi 8° Dan di Karate-do e 9° Chieh di Shao Lin Ch’üan e T’ai Chi Ch’üan. Alla sua fondazione accettò di divenire socio onorario dell’a.s.d. Chih Jou Kung Fu di Cuneo.

Sempre aperto ad una dimensione spirituale della vita – dapprima buddhista zen, infine cristiana cattolica – il maestro Fassi si avvicinò al monaco Zen di Okinawa Ekaku Shinzato, a padre William Johnston S. J., infine a padre Davide Magni S. J. presso il centro San Fedele di Milano, dove insegnò per alcuni anni nei corsi dedicati a “Il corpo nella preghiera” (dal 2006 al 2009). Inoltre, è stato docente di T’ai Chi Ch’üan presso il corso di laurea in Fisioterapia della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Milano.

Un altro fronte su cui si distinse il maestro Fassi fu la raccolta di fondi a favore dell’arcidiocesi di Gandhinagar, in India occidentale, nello stato del Gujarat, per realizzare una preziosa scuola, a Mehsana; con l’arcivescovo locale Stanislaus Fernandes S. J. ebbe una ventennale amicizia e collaborazione.

Il maestro Roberto Fassi è scomparso il 12 marzo 2014 a Varese, amorevolmente assistito dalla moglie Terry durante un’incurabile malattia polmonare.

Innumerevoli gli articoli che Roberto Fassi scrisse per varie riviste, fra le quali le italiane «Samurai» e «Popoli». Discepolato e amicizia quasi ventennali con Chang Dsu Yao lo condussero all’impresa di elaborare assieme diversi libri. Dopo i volumi che il maestro Fassi stesso scrisse personalmente su Il Bo (G.E.P., Milano 1977) e Il Karate (De Vecchi, Milano 1990), pubblicò con il maestro Chang, a quattro mani, i libri Enciclopedia del Kung Fu Shaolin (3 voll., Mediterranee, Roma 1986-1989, 19932), Tai Chi Chuan (De Vecchi, Milano 1989), Il Kung Fu (De Vecchi, Milano 1990), Il Tai Chi Chuan. Il segreto dell’energia vitale (De Vecchi, Milano 1991, 19932, 19973) e Corso pratico di Tai Chi Chuan (De Vecchi, Milano 1992, 19942), gli ultimi due rifusi poi in Corso di T’ai Chi Ch’üan (De Vecchi, Milano 2008, Giunti, Firenze 20122). Il suo ultimo libro, in collaborazione con Ignazio Cuturello, Davide Magni e Francesco Tomatis, è stato: Corpo e preghiera. La Via del T’ai Chi Ch’üan (Città Nuova, Roma 2012, 20122)

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