Medicina cinese

La medicina tradizionale sta sicuramente alla base di tutte le arti marziali cinesi, il cui spirito difensivo e non offensivo, scaturito direttamente dal pensiero cinese (vedi voce Filosofia), essenzialmente non violento sia nelle sue origini taoiste sia confuciane sia buddhiste, si manifesta anche nella ricerca della salute di corpo, mente e spirito. Principio primo della medicina tradizionale cinese è: «curare non malato», Chih Wei Ping 治 未 病 (Huang Ti Nei Ching 黃 帝 內 經, capp. 2 e 19), cioè curare prima che la malattia si sviluppi o, meglio ancora, prevenire le malattie attraverso una vita sana, inserita con equilibrio nella ciclicità naturale.

Recita il più antico trattato di medicina, non solo cinese, lo Huang Ti Nei Ching 黃 帝 內 經, risalente al II secolo a.C. nella sua formulazione scritta (Nei-Ching, a cura di L.V. Arena, Mondadori, Milano 2001, cap. 2): «i saggi non cercano di curare una malattia già manifesta, ma solo quelle non ancora manifeste». E ancora: «Ho sentito dire che nella remota antichità esistevano gli uomini autentici che si impadronivano del cielo e della terra e che ghermivano lo Yin e lo Yang; essi inspiravano ed espiravano le essenze sottili e i soffi, e nell’isolamento conservavano lo spirito. Le loro carni erano compatte. Per tutti questi motivi potevano vivere a lungo, ed erano in grado di sconfiggere persino il cielo e la terra; per loro non esisteva il periodo della fine. In questo consisteva la loro vita nel Tao». «Poiché ci si univa al Tao, si era in grado di vivere sino a cent’anni, mentre le attività motorie non scemavano; si era completamente perfetti, e immuni dai pericoli» (Ivi, cap. 1).

Sempre nello Huang Ti Nei Ching 黃 帝 內 經 vien fatto cenno (cap. 12) a metodi curativi elaborati nella regione centrale cinese: il Tao Yin 導 引 e lo An Ch’iao 按 蹻: «gli esercizi respiratori e il metodo premere e raccogliere derivano dalla regione centrale». Gli esercizi respiratori (letteralmente “condurre e indurre”, “far circolare e stirare”: Tao Yin) o abilità nel soffio, nonché il metodo del “premere e raccogliere” (An Ch’iao), sono propriamente all’origine delle arti marziali cinesi e del T’ai Chi Ch’üan 太 極 拳 in particolare. Attraverso di essi, con respirazione, conduzione corporea e induzione mentale, in genere attraverso movimenti armoniosi e anche pressioni sui punti vitali è possibile attivare e far circolare equilibratamente l’energia interna, il Ch’i 氣, nei meridiani energetici (Ching 經) individuati in millenni di conoscenza sperimentale dalla medicina tradizionale cinese [vedi voce Ching Ch’i Sheng]. Il tutto con risultati salutari, prima ancora che di efficacia marziale, nella difesa da ogni male, da agenti patogeni o aggressori.

All’inizio del terzo secolo d.C., il medico taoista Hua To 華 陀 (110-207) elaborò degli esercizi ginnici salutari denominati Wu Ch’in Hsi T’u 五 禽 戲 图, “gioco dei cinque animali”. Essi consistevano nell’imitazione di cinque animali (orso, uccello, gru, drago e scimmia) e successivamente fecero da modello a maestri d’arti marziali per creare stili ispirati dai movimenti naturali di questi o anche altri animali.

Dalle tecniche di Tao Yin 導 引 (circolazione e stiramento) deriverebbero il Ch’i Kung 氣 功 (maestria nel soffio) o lo Yang Sheng 养 生 (nutrimento della vita) e infine anche il T’ai Chi Ch’üan太 極 拳 (destrezza della suprema polarità). Tutto il Kung Fu, ogni stile o esercizio praticato si basa sulla circolazione energetica secondo i principi della medicina tradizionale. Si può quindi affermare che tutto il Kung Fu sia Ch’i Kung e sia Tao Yin.

Soffermiamoci in via esemplificativa su due esercizi in particolare, fra i primi ad esser appresi nella Scuola Kung Fu Chang e anche i primi ad esser sempre eseguiti come apertura di ogni singola lezione.

Dopo il saluto iniziale, il primo esercizio praticato, di riscaldamento, allungamento e attivazione respiratoria ed energetica, è il Pa Tuan Chin 八 段 锦. Il nome indica le “otto pezze di broccato”, di tessuto prezioso, simbolicamente costituite da otto tecniche preposte ad attivare in maniera raffinata l’energia interna del corpo, sollecitandone in particolare i meridiani straordinari o psichici, preziosi come i fili d’oro che intessono la già preziosa seta del broccato. In maniera graduale, riscaldamento, attivazione della respirazione e apprendimento delle posizioni costituiscono l’introduzione indispensabile ad ogni possibile attività ulteriore. L’esercizio venne elaborato dal maestro generale Yüeh Fei 岳 飛 (24 marzo 1103 – 27 gennaio 1142), eroe della Cina; in esso egli riprese antiche tecniche salutari mediche di Tao Yin 導 引, opportunamente adattate per preservare la salute dei propri soldati.
Successivamente al Pa Tuan Chin può quindi introdursi un esercizio specifico di Ch’i Kung氣 功. Si tratta di esercizi mirati, attraverso posizioni prevalentemente statiche, allo studio della respirazione e della circolazione dell’energia ossia dei soffi interni. Ciò benché tutto il Kung Fu insegnato nella Scuola Chang sia Ch’i Kung, in particolare in movimento. Ogni esercizio di Kung Fu viene infatti sempre svolto con la bocca chiusa e accompagnato da una lenta, lunga e profonda respirazione cosiddetta addominale, attivando la circolazione del Ch’i lungo i canali o meridiani energetici.

Il Pa Tuan Chin in raffigurazioni d’autore anonimo del XVIII secolo

Il generale maestro Yüeh Fei (1103-1142), a destra, dipinto da Liu Sung Nien (1174-1224)

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